Linked Data
La convergenza al digitale degli istituti culturali: riflessioni a margine di Progressi dell’informazione e progresso delle conoscenze
Valeria Lo Castro
Questo contributo traccia un bilancio – a partire dall’analisi dettagliata del libro curato da Roberto Raieli, Progressi dell’informazione e progresso delle conoscenze: granularità, interoperabilità e integrazione dei dati – dello stato dell’arte degli studi e delle esperienze pratiche degli istituti culturali di diversa natura e provenienza intorno all’utilizzo degli strumenti dei linked open data (LOD) e del semantic web, e prova a individuarne le linee di sviluppo futuro.
Articolo pubblicato in AIB studi, 58(2018) n. 2
Linked open data, linked open libraries.
Note sulla giornata di studio “Dati nella rete” (Università di Salerno, 4 dicembre 2015)
Luigi Catalani
Il contributo riporta i contenuti discussi nell’ambito della giornata di studio “Dati nella rete: archivi e biblioteche nel Web semantico”, svoltasi il 4 dicembre 2015 presso la Biblioteca centrale “Caianiello” dell’Università di Salerno, cui hanno partecipato Marina Mecheri, Isidoro D’Auria, Patrizia De Martino, Andrea Marchitelli, Roberto Raieli, Tiziana Possemato, Antonella Trombone e Valeria Lo Castro. La giornata ha offerto molteplici spunti di riflessione in merito all’evoluzione degli standard catalografici e delle tecnologie adottate dai bibliotecari per aggiornare metodi e pratiche di lavoro in linea con gli sviluppi del Web. Al di là della varietà di soluzioni tecniche a disposizione, emerge l’esigenza di disseminare la conoscenza e accrescere la dimensione sociale del lavoro bibliotecario, che si propone di sintetizzare nella formula linked open libraries.
Articolo pubblicato in AIB studi, 56(2016) n. 2
Mauro Guerrini - Tiziana Possemato, Linked data per biblioteche, archivi e musei
Antonella Iacono
Recensione pubblicata in Biblioteche oggi, 33(2015) n. 5
Linked data nelle biblioteche digitali e di ricerca
Valeria Lo Castro
Questo articolo analizza i progetti che istituti accademici e biblioteche universitarie stanno lanciando per connettere domini eterogenei e risorse, usando i mezzi del Web semantico e la tecnologia dei linked open data. Nello specifico, tre esperienze sono prese in considerazione: il progetto della the Bibliothèque nationale de France, il progetto the Linked Data for Libraries che coinvolge la Cornell University Library, la Harvard Library Innovation Lab e le Stanford University Libraries, nonché le iniziative portate avanti da alcune università europee che partecipano al Linked Universities network.
Articolo pubblicato in Biblioteche oggi, 33(2015) n. 1
Web connected information seeking
Antonella Iacono
Il contributo esamina le potenzialità di applicazione dei Linked data ai cataloghi elettronici. L’adozione dei Linked data come nuovo modello logico per esprimere l’informazione bibliografica, consente alle biblioteche di operare non solo un significativo cambiamento nei metadati con cui hanno descritto per decenni i loro dati bibliografici, ma di anche trovare nuove forme per riprogettare la ricerca negli OPAC, i quali rappresentano l’interfaccia tra l’utente e il catalogo. Prendendo spunto da esempi concreti di realizzazione di interfacce di ricerca innovative, la trattazione si concentra su alcuni aspetti dell’interazione utente-catalogo che potrebbero beneficiare dell’applicazione dei Linked data alla struttura catalografica, seguendo un approccio costruttivista e utente-centrico ed entrando così in quel campo di studi della Scienza dell’informazione denominato Information seeking behavior, dove la ricerca nel catalogo viene intesa come una serie di passaggi in cui l’utente manifesta determinati comportamenti. L’adozione di questa tecnologia apre, infatti, la possibilità di rivedere i modelli di ricerca attualmente in uso, ancora troppo ancorati ai sistemi, in favore di un recupero dell’informazione cognitivo, cioè in grado di favorire l’apprendimento durante il processo informativo, trasformando così il catalogo da sistema orientato al recupero del documento a sistema orientato alla creazione di nuova conoscenza.
Articolo pubblicato in Biblioteche oggi, 32(2014) n. 8
Uno sguardo sul futuro semantico dell’universo bibliografico
Iryna Solodovnik
Il Web semantico è progettato in modo da consentire non solo ai programmi informatici di implementare da un punto di vista semantico raccolte di dati già esistenti, ma anche alle diverse comunità di utenti di connettere, condividere e comprendere in modo semplice e veloce informazioni strutturate e semi-strutturate. Il movimento Linked Data risponde allo sforzo del Web semantico di sviluppare buone pratiche per la pubblicazione e la connessione di dati strutturati sul Web. Come possono le biblioteche sfruttare quest'opportunità e allo stesso tempo affrontare le sfide che si preannunciano per il futuro semantico dell'universo bibliografico? Come fare in modo che Linked Data e Open Data non si riducano a uno slogan effimero ma guadagnino terreno nello scenario delle future infrastrutture digitali della biblioteca? Obiettivo principale dell'articolo è analizzare alcune questioni teoriche e pratiche diffuse nell'ambiente del web semantico, mettendone in luce vantaggi e svantaggi in relazione all'universo bibliografico.
Articolo pubblicato in AIB studi, 52(2012) n. 3
Dagli OPAC ai library linked data: come cambiano le risposte ai bisogni degli utenti
Carlo Bianchini
Il catalogo è uno strumento indispensabile della biblioteca moderna, il portale tramite il quale passano la maggior parte dei servizi della biblioteca. Anche se le informazioni disponibili su internet non sempre sono affidabili, una percentuale altissima di lettori (85%) inizia le proprie ricerche dai motori di ricerca, con il risultato che il sistema informativo allestito dalle biblioteche pubbliche rischia di restare inutilizzato. Quali sono le risposte fornite dagli opac? Quali gli strumenti a disposizione dei nostri utenti oggi? E quali sono le prospettive per le biblioteche pubbliche di domani?
La prima parte dell'articolo traccia il quadro degli attuali strumenti bibliografici a disposizione delle biblioteche, attraverso una breve panoramica di esempi rappresentativi delle diverse tipologie di opac: opac tradizionali, opac arricchiti, sociali, next generation catalog e discovery tools. La seconda parte mostra come il formato dei dati adottato dalle biblioteche (MARC) sia del tutto inadeguato rispetto alle esigenze e alle potenzialità dei linked data (il modello utilizzato dalla rete) e mette in evidenza le opportunità e le sfide che si aprono per le biblioteche pubbliche.
Articolo pubblicato in AIB studi, 52(2012) n. 3